2014/2015
SFRUTTAMENTO DEGLI ANIMALI? NO, GRAZIE!
“La civiltà di un popolo si misura dal modo in cui tratta gli animali”.
M. Gandhi
Vi siete mai chiesti come siano realizzate le giacche, i cuscini, le trapunte, i piumoni così caldi, morbidi e confortevoli, che tutti noi utilizziamo per buona parte dei mesi invernali?
Oppure da dove arrivino le piume al loro interno e quali siano le modalità con cui esse vengono ottenute?
Ebbene, un recente servizio del noto programma televisivo Report ce lo ha tristemente svelato.
La normativa europea prevede che il piumaggio delle oche venga raccolto o una volta che l'animale sia morto, o mediante pettinatura, una tecnica che avviene durante il periodo della muta e che non causa né dolore né stress agli uccelli. Questi metodi, però, limitano la quantità di piume che può essere accumulata periodicamente, incidendo in questo modo sul guadagno. E allora che cosa fanno gli allevatori per incrementare la produzione? Semplice: strappano senza pietà le piume alle oche vive per interminabili minuti, lasciando da parte qualsiasi tipo di precauzione, immobilizzando le teste e le zampe per velocizzare la pratica, e provocando lacerazioni e ferite, ricucite alla buona con ago e filo, al solo scopo di limitare le perdite, e non di certo per compassione.
Questa orribile pratica, che vede come protagonisti alcuni paesi della Comunità Europea, specie l'Ungheria, seconda solo alla Cina per produzione di oggetti imbottiti di piumaggio, avviene fino a quattro volte l'anno, precisamente tra giugno e ottobre. Proprio qui, le più note marche d'abbigliamento, quali Prada e Moncler, tanto per citarne alcune, fanno realizzare i propri piumini, i cui costi di produzione, messi in relazione al prezzo del capo finito, raggiungono cifre sconcertanti: il compenso degli operai che svolgono tale lavoro, infatti, si aggira intorno ai 30-45 euro, mentre il prezzo in negozio va dai 600 ai 2000!
Questo dato dimostra come, spesso e volentieri, il lusso non sia affatto sinonimo di qualità.
Un altro esempio lampante di sfruttamento è rappresentato dalla produzione di uno dei più pregiati cibi francesi, il cosiddetto fois gras, ovvero il fegato grasso. Anche in questo caso, le oche (e le anatre) vengono trattate brutalmente: ingozzate fino all'inverosimile attraverso un tubo inserito a forza nel becco, muoiono dopo soli quattro mesi, a dispetto della loro aspettativa di vita media che è di circa 10-15 anni.
A questo punto, la domanda sorge spontanea: vale davvero la pena sfruttare gli altri esseri viventi per privilegi di cui l'uomo può fare a meno?
Per cercare di porre fine agli spiumaggi illegali, sul sito Change.org è stata lanciata una petizione; non sappiamo se firmando potremo effettivamente fare qualcosa di concreto, ma, come si suol dire, tentar non nuoce, giusto?
Alla prossima!
DUE CUORI E UNA TANA
Dato che San Valentino è appena passato, abbiamo pensato di mostrarvi alcune curiosità riguardo a come gli animali manifestano il proprio amore, tramite tecniche di corteggiamento stravaganti e, nella maggior parte, di casi buffi e, diciamocelo, grazie a questi ultimi hanno anche più successo di noi umani!
Partiamo da quello più noto a tutti: il pavone. Il maschio di questo spettacolare uccello, quando vuole “fare colpo”, solleva e apre la coda. che appare così come un grande ventaglio composto da Gli uccelli giardinieri, invece, conquistano le femmine grazie alla loro abilità da arredatori e architetti. Per corteggiarle, infatti, i maschi costruiscono strutture che spesso assomigliano a pergolati con una base decorata con pietre, conchiglie, ossa, paglia e bastoncini di legno. Per terra, gli oggetti piccoli devono stare all'inizio del vialetto lastricato, mentre quelli via via sempre più grandi sono disposti verso la fine, in base alle dimensioni, creando da una parte l’illusione ottica e dall’altra quella di avere dei buoni geni e talento. Infatti, dopo l’accoppiamento, il maschio abbandona la femmina con la prole. piume di riflessi metallici e colorati. Chi non ne rimarrebbe affascinato?!
Gli uccelli giardinieri, invece, conquistano le femmine grazie alla loro abilità da arredatori e architetti. Per corteggiarle, infatti, i maschi costruiscono strutture che spesso assomigliano a pergolati con una base decorata con pietre, conchiglie, ossa, paglia e bastoncini di legno. Per terra, gli oggetti piccoli devono stare all'inizio del vialetto lastricato, mentre quelli via via sempre più grandi sono disposti verso la fine, in base alle dimensioni, creando da una parte l’illusione ottica e dall’altra quella di avere dei buoni geni e talento. Infatti, dopo l’accoppiamento, il maschio abbandona la femmina con la prole.
Durante i riti d'amore che avvengono per tutta la primavera, il gallo della salvia, volatile tipico delle grandi praterie del Nord America, si riunisce con altri maschi e si esibisce facendo la ruota, gonfiando le sacche esofagee e mostrando la giugulare di un colore verde intenso. Le sacche, in particolare, servono a produrre un suono simile a quello di un sasso che cade nell'acqua. Inoltre, agitano le penne per creare un effetto “spazzola” simile a quello delle percussioni. Un altro uccello modesto!
Anche il corteggiamento degli struzzi appare alquanto scenografico: durante la stagione degli amori, i maschi si buttano per terra, inginocchiandosi e rotolandosi, dispiegano le ali, agitano le piume ed emettono rumorosi richiami. Cosa non si fa per attirare un po’ l’attenzione!