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RIFLESSIONI AL TEMPO DEL CORONAVIRUS

In questo periodo, nel quale tutti abbiamo dovuto reinventare il nostro tempo e i nostri spazi, la nostra vita è certamente cambiata e, a causa di un male, ci stiamo impegnando per raggiungere un bene comune. In questa situazione è stato inevitabile ripensare e rivalutare tanti aspetti della nostra vita quotidiana. A partire dalla scuola, essa non è più solo lezioni, versioni, compiti e la fatica passata sui libri, ma si è trasformata in una presenza “tangibile”, una vicinanza, proprio nel momento in cui, per paradosso, è più lontana. Una occasione che, personalmente, credo che ci formerà tutti e che lascerà sicuramente un segno anche sui libri di storia. Passata la novità dei primi giorni, oggi l’idea di fare una video lezione di Latino con la gatta che dorme sulle gambe non mi sembra più un evento così strano. Mi domando, quando torneremo fra i banchi, come sarà riabituarsi ai “vecchi” ritmi, alle lezioni frontali, alle sveglie alle 6,30…? Vivere in un isolamento forzato mi ha anche fatto riscoprire il senso della famiglia: solitamente ognuno è impegnato sul proprio posto di lavoro e ci si incontra solo poche ore al giorno, la sera. In questo momento, invece, si è obbligati anche a parlarsi di più, a confrontarsi, a condividere piccole cose. Ho anche ripreso in mano alcuni “classici”, mettendo a confronto la lettura scolastica con quella esclusivamente per piacere, scoprendo il valore del libro; oltre a proseguire con l’immancabile vicenda di Renzo e Lucia, ho iniziato a leggere “Codice a zero” di Ken Follet e “Tex contro Mefisto”. Anche una partita alla playstation non è più solo un momento di svago ma un modo per tenere i contatti con gli amici a chilometri di distanza. Se devo dire la verità, mi mancano molte cose del “mondo esterno”, poter salire in montagna per il weekend, vedere gli amici, fare le pedalate in bicicletta (che ho sostituito con la cyclette), ma si sa che quello di stare a casa è un impegno davvero minimo, messo a confronto con quello di centinaia di medici e infermieri che ogni giorno lottano in prima fila contro la pandemia.

Una risata fa sempre bene!

Sara Limido 2L, 2/04/20