2020/2021
SCUOLA GIAPPONESE
Samuele Tinti
Maggio 2021
I paesi del mondo, nonostante la forte globalizzazione, mantengono ancora molte differenze culturali fra loro, su tutte lo statuto didattico. Un esempio (e confronto) utile può essere la scuola giapponese...
In Giappone la scuola dell'obbligo inizia a 6/7 anni. Le elementari durano sei anni e hanno alcune differenze rispetto a quelle italiane: non è presente la mensa (si mangia in aula) e, nonostante il cibo sia offerto dalla scuola, non è previsto nessun pagamento. Una volta a settimana i bambini devono pulire l'aula insieme agli insegnanti (gli operatori scolastici sono presenti sono all'università). Dopo le elementari si passa alla scuola media, della durata di tre anni. Qui gli studenti sono tenuti ad indossare delle uniformi: i maschi indossano il gakuran, una giacca con bottoni di ottone, e le femmine il fuku alla marinara, simile all'uniforme dei marinai. Alcuni dettagli di queste uniformi cambiano di scuola in scuola, ma mantengono comunque degli standard di base (alcune scuole sono "sfuggite" a questo sistema e hanno proposto delle uniformi originali). Gli studenti non possono applicare accessori sulle divise e sono tenuti a conservarle anche dopo aver terminato gli studi. Con le medie finisce la scuola dell'obbligo. Le superiori durano anch'esse tre anni e generalmente hanno un indirizzo comune, le scuole con indirizzo specifico (su tutti il commercio) sono poche. Nonostante non siano obbligatorie circa il 98% degli studenti giapponesi le frequenta con regolarità, rendendo la dispersione scolastica a livelli infimi. Le università in base al tipo di laurea durano dai 4 ai 6 anni. Ad esse si affiancano le scuole professionali che durano due anni. Le valutazioni hanno un punteggio che va da 0 a 100. Le vacanze durano circa 2 mesi l'anno: le principali vanno da marzo ad aprile e segnano la fine del ciclo, poi ci sono quelle estive e natalizie che durano 2 settimane. Le lezioni durano dalle otto e mezza alle tre di pomeriggio e la settimana scolastica va dal lunedì al venerdì, anche se nelle superiori gli studenti vanno a scuola ogni due sabato. In Giappone non è prevista la bocciatura. Tuttavia, l'istruzione, la scuola frequentata e i voti sono tenuti molto in considerazione: infatti il 90% degli studenti va in scuole private (in cui per essere ammessi bisogna affrontare un test di ammissione) perché quella pubblica offre diplomi difficilmente spendibili nel mondo del lavoro.
Per una migliore preparazione molti studenti si affidano o ad insegnati privati che offrono lezioni extra a domicilio o a scuole serali preparatorie le cui lezioni durano dalle sette alle undici di sera, e sono aperte anche durante le vacanze estive. Alla fine di ogni anno i voti degli studenti vengono resi pubblici permettendo così di stilare classifiche anche a livello nazionale. Questo sistema è considerato utile perché aiuta a stimolare sia la competizione che la competitività degli studenti, spronandoli a fare sempre meglio. Tuttavia, può anche causare reazioni negative nei confronti dei ragazzi meno competitivi che finiscono per deprimersi o isolarsi. Ciò causa la sindrome di hikikomori, che porta l'individuo a isolarsi e a vivere recluso, oppure al suicidio: nel 2020 in Giappone si sono registrate più vittime per suicidio che per Covid-19, e quasi tutti fra i giovanissimi.
L'EREDITA' DI NAPOLEONE
Samuele Tinti
700 anni dalla morte di Dante, 160 dall'unità d'Italia... Questo 2021 è molto importante per il nostro paese. Ma lo è anche per la Francia, anzi, per tutta l'Europa: 200 anni fa si spegneva un grande condottiero, sia liberatore che tiranno, un fulmine a ciel sereno. Era il 5 maggio 1821...
Napoleone Bonaparte è una figura controversa: assoggettò l'Europa, dissanguò la Francia con le sue campagne militari, fu razzista e misogino. Pensava più a sistemare i suoi familiari che al benessere dei popoli sottomessi. In pratica è come un Hitler ante-litteram, eppure è celebrato come eroe e grande figura storica. In effetti se osserviamo il suo lascito, ci accorgiamo che ha davvero cambiato il mondo in meglio. La gerarchia istituzionale fra ministro, prefetto e sindaco, ereditata in Italia per favorire l'amministrazione di città e distretti singoli fu ideata da Napoleone nel codice da lui redatto. Dal punto di vista delle famiglie introdusse il matrimonio laico, il divorzio legale e l'eredità spartita equamente tra i figli. Nel nuovo ordinamento familiare, tuttavia, le donne e i figli erano completamente sottomessi al padre: una concezione misogina e fascista. Numerose strade ancora oggi attive vennero costruite in Italia lungo le Alpi occidentali e orientali per favorire lo spostamento nelle zone citeriori all'Italia. Diminuì i mercenari nell'esercito e tramite la leva obbligatoria lo rese nazionale. Nonostante Napoleone tradì la Rivoluzione francese gli ideali rivoluzionari furono mantenuti dai suoi soldati, che gli esportarono in tutta Europa. Cambiò anche la struttura delle città: per rendere più vivibili gli ambienti urbani vennero ideati giardini pubblici e viali alberati. Inoltre, i cimiteri vennero spostati fuori, o comunque in luoghi periferici, dalle città per questioni igieniche. Ne "Il 5 maggio" Alessandro Manzoni pone il quesito: "fu vera gloria?", riferendosi agli alti e bassi della carriera militare del condottiero. Se questa domanda fosse riferita al lascito, più che alle imprese militari, direi: "Sì. Effettivamente è vera gloria".